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Le radici bibliche della scienza moderna

Una visione cristiana del mondo, e in particolare una chiara comprensione della Scrittura e la Caduta di Adamo, in quanto fondamentale per l'ascesa della scienza moderna.

di 
tradotto da Elena “Lidia” Santoro

Pubblicato: 29 Settembre 2009 (GMT+10)
Questa è la versione di pre-pubblicazione che è successivamente stata rivisitata per comparire su Creation 32(4):32-36
Ritratto di Godfrey Kneller, Wikipedia.org7000Isaac-Newton
Sir Isaac Newton (1643–1727)

Molti ateopati1 e i loro compromessi alleati ecclesiastici affermano che la fede biblica e la scienza siano nemici mortali. Eppure gli storici della scienza, persino i non cristiani, hanno sottolineato che la scienza moderna è fiorita prima sotto una visione del mondo cristiano mentre non era ancora nata in altre culture come la Grecia antica, la Cina e l'Arabia. Le basi storiche della scienza moderna dipendevano dal presupposto che l'universo fosse stato creato da un Creatore razionale. Un universo ordinato ha perfettamente senso solo se è stato creato da un Creatore ordinato (1 Corinzi 14:33). Ad esempio, l'antropologo e scrittore evoluzionista Loren Eiseley dichiarò:

“La filosofia della scienza sperimentale … iniziò le sue scoperte e fece uso dei suoi metodi nella fede, non nella conoscenza, e trattava di un universo razionale controllato da un creatore che non agiva per capriccio né interferiva con le forze che aveva impostato… È sicuramente uno dei curiosi paradossi della storia che la scienza, che professionalmente ha poco a che fare con la fede, deve le sue origini a un atto di fede che l'universo può essere interpretato razionalmente e che oggi la scienza sia sostenuta da tale assunto.”2

Ma se l'ateismo o il politeismo sono veri, allora non c'è modo di dedurre da questi sistemi di fedi se l'universo sia (o debba essere) ordinato.

Inoltre, Genesi 1:28 ci permette di investigare la creazione, diversamente dall'animismo o dal panteismo che insegnano che la creazione stessa sia divina. E dal momento che Dio è sovrano, era libero di creare ciò che voleva. Quindi, dove la Bibbia tace, l'unico modo per scoprire come funziona la sua creazione è sperimentare, piuttosto che fare affidamento su filosofie create dall'uomo, come facevano gli antichi greci. Quindi non c'è da stupirsi che il sociologo e autore Rodney Stark affermò:

“La scienza non era opera di occidentali laici o deisti; era interamente opera di credenti devoti in un Dio attivo, cosciente e creatore.”3

Inoltre, la scienza richiede che possiamo pensare razionalmente ad ulteriori insegnamenti trovati nella Bibbia, ma che non derivano dall’evoluzionismo, e i risultati dovrebbero essere riportati onestamente.4

La scienza nel Medioevo

Mentre questo periodo viene chiamato “Secolo Buio”, storici affidabili riconoscono che era tutt'altro che buio. Piuttosto, fu un periodo di grandi progressi scientifici, derivanti dai modelli logici di pensiero dei filosofi scolastici medievali della Chiesa e dall'estesa inventiva e ingegnosità meccanica sviluppata nei monasteri. Non c'è da stupirsi che questo periodo abbia visto lo sviluppo dell’energia dall’acqua ed eolica, occhiali, magnifiche architetture, l'altoforno e la staffa.5

“Per quanto possa sembrare strano, la scienza sarà per sempre debitrice di millenaristi e letterati biblici”- Stephen Snobelen, professore associato di Storia della scienza e della tecnologia, Università del King's College di Halifax

Un enorme progresso nella comprensione della fisica fu lo sviluppo della teoria dell’impeto di Giovanni Buridano, il logico del 14esimo secolo, essenzialmente identico al moderno concetto di quantità di moto. In precedenza, i seguaci di Aristotele sostenevano che un oggetto in movimento richiedesse una forza per mantenerlo in movimento, ma Buridano propose:

“… dopo aver lasciato il braccio del lanciatore, il proiettile verrebbe mosso da un impulso dato dal lanciatore e continuerebbe a essere mosso a patto che l'impeto rimanga più forte della resistenza, e sarebbe di durata infinita se non venisse diminuito e corrotto da una forza contraria che gli resiste o da qualcosa che lo induce a un moto contrario”.

Questo è un precursore della prima legge del moto di Isaac Newton.

Quindi non sorprende che James Hannam, che ha recentemente conseguito un dottorato di ricerca sulla storia della scienza dall'Università di Cambridge, Regno Unito, ha sottolineato:

“Durante il Medioevo, la Chiesa cattolica ha sostenuto attivamente una grande quantità di scienza, mantenendo anche il controllo per quando la speculazione avrebbe potuto interferire con la teologia. Inoltre, contrariamente alla credenza popolare, la Chiesa non ha mai sostenuto l'idea che la terra fosse piatta, non ha mai vietato la dissezione umana, non ha ostracizzato e certamente non ha mai messo al rogo nessuno per le proprie idee scientifiche”.
“malgrado l'opinione popolare, il cliché giornalistico e gli storici disinformati, recenti ricerche hanno dimostrato che il Medioevo era un periodo di enormi progressi in campo scientifico, tecnologico e culturale. La bussola, la carta, la stampa, le staffe e la polvere da sparo sono comparsi in Europa occidentale tra il 500 e il 1500 d.C.”6

Progressi scientifici dopo la Riforma

Mentre l'Europa nel Medioevo aveva una visione del mondo giudeo-cristiana, ci volle la Riforma per recuperare un'autorità biblica specifica. Con ciò avvenne il recupero di una comprensione grammaticale della Bibbia, semplice o storica, recuperando la comprensione degli autori del Nuovo Testamento e della maggior parte dei Padri fondatori della Chiesa. Questo ebbe un enorme impatto positivo sullo sviluppo della scienza moderna. Ciò è in contrasto con la comprensione (errata) comune, ma è ben documentato da Peter Harrison, successivamente professore di storia e filosofia alla Bond University nel Queensland, in Australia (e un tempo Andreas Idreos Professore di Scienza e Religione presso l'Università di Oxford):

“Comunemente si suppone che quando all'inizio del periodo moderno gli individui cominciavano a guardare il mondo in modo diverso, non potevano più credere a ciò che leggevano nella Bibbia. In questo libro suggerirò che è vero il contrario: che quando nel XVI secolo la gente cominciò a leggere la Bibbia in modo diverso, si trovarono costretti a rigettare le concezioni tradizionali del mondo.”7

Come ha spiegato il Prof. Harrison:

“Per quanto strano possa sembrare, la Bibbia ha avuto un ruolo positivo nello sviluppo della scienza. …
Se non fosse stato per l'ascesa dell'interpretazione letterale della Bibbia e la successiva appropriazione di narrazioni bibliche da parte dei primi scienziati moderni, la scienza moderna avrebbe potuto non essersi sviluppata affatto. In breve, la Bibbia e la sua interpretazione letterale hanno svolto un ruolo vitale nello sviluppo della scienza occidentale.”8

Stephen Snobelen, professore associato di Storia della scienza e della tecnologia, Università del King's College di Halifax, Canada, scrive sulla stessa linea e spiega anche il termine, in qualche modo ingannevole, di “interpretazione letterale”:

Gli storici affidabili riconoscono che, il periodo che viene chiamato “Secolo Buio”, era tutt'altro che buio.
“Ecco un paradosso finale. Il recente lavoro sulla scienza moderna ha dimostrato una relazione diretta (e positiva) tra la rinascita dell'esegesi ebraica letterale della Bibbia nella Riforma protestante e l'ascesa del metodo empirico nella scienza moderna. Non mi riferisco al rigido letteralismo, ma alla sofisticata ermeneutica storico-letteraria che Martin Lutero e altri (incluso Newton) hanno sostenuto”.9

E il professor Snobelen spiega il motivo per cui gli scienziati hanno iniziato a studiare la natura nello stesso modo in cui studiavano la Bibbia. Cioè studiavano ciò che la Bibbia diceva davvero, piuttosto che imporre filosofie e tradizioni al di fuori di essa, studiarono allo stesso modo come la natura funzionava davvero, piuttosto che accettare idee filosofiche su come dovrebbe funzionare (estendendo le letture allegoriche della Scrittura al mondo naturale8).

“Fu, in parte, quando questo metodo fu trasferito alla scienza, quando gli studenti della natura passarono dallo studio della natura come simboli, allegorie e metafore all'osservare la natura direttamente in modo induttivo ed empirico, che la scienza moderna nacque. In questo, Newton ha anche svolto un ruolo fondamentale. Per quanto possa sembrare strano, la scienza sarà per sempre debitrice di millenaristi e letterati biblici”.9

Credenza nella caduta di Adamo: come ha ispirato la scienza

Immagine Wikipedia.org7000Francis-Bacon
Francis Bacon (1561–1626)

Il prof. Harrison ha ricercato un altro fattore comunemente trascurato nello sviluppo della scienza: la credenza in una caduta letterale di un primo uomo letterale, Adamo. Questi scienziati fondatori moderni, tra cui Francis Bacon, hanno argomentato che la caduta non solo ha distrutto l'innocenza dell'uomo, ma ha anche notevolmente compromesso la sua conoscenza. Il primo problema fu risolto dall'innocente Ultimo Adamo, Gesù Cristo: il suo sacrificio permise che il nostro peccato fosse imputato (accreditato) a Lui (Isaia 53:6), e la Sua vita perfetta permise alla Sua giustizia di essere imputata ai credenti in Lui (2 Corinzi 5:21). Ma per quanto riguarda il recupero di ciò che credevano essere la conoscenza enciclopedica di Adamo, guardavano alla scienza. Harrison spiega:

“Nuove letture [sic] letterali delle narrative della creazione in Genesi hanno fornito ai pensatori del XVII secolo immagini potenti e motivanti per perseguire le scienze naturali.
“Si pensava che Adamo possedesse una perfetta conoscenza di tutte le scienze, una conoscenza persa per i posteri quando cadde dalla grazia e fu espulso dal Giardino dell'Eden. L'obiettivo degli scienziati del XVII secolo, come Francis Bacon e i suoi successori nella Royal Society di Londra, fu quello di riconquistare la conoscenza scientifica del primo uomo. In effetti, per questi individui, l'intera impresa scientifica era parte integrante di un'impresa redentrice che, insieme alla religione cristiana, doveva contribuire a riportare la razza originale alla sua perfezione originaria. Il racconto biblico della creazione fornì quindi a questi scienziati un'importante fonte di motivazione, e in un'epoca ancora profondamente impegnata nel cristianesimo tradizionale, la nuova scienza avrebbe ottenuto legittimità sociale grazie a queste associazioni religiose”.8
“Per molti sostenitori del nuovo apprendimento nel diciassettesimo secolo, la conoscenza enciclopedica di Adamo era il punto di riferimento contro il quale si misuravano le loro aspirazioni. …
“L'approccio sperimentale, sosterrò, era profondamente in debito con le teorie agostiniane sui limiti della conoscenza umana sulla scia della Caduta, e quindi lo sperimentalismo induttivo può anche rivendicare un rapporto filiale con la tradizione agostiniana.”10

Obiezione

Alcuni ateopati ammettono che la scienza era in effetti un figlio del cristianesimo, ma ora sostengono che è ora che la scienza cresca e tagli il cordone ombelicale. Tuttavia, nientemeno che l'ex primo ministro britannico Margaret Thatcher ha risposto a questo tipo di reclamo:

“Ripenso a molte discussioni nelle prime fasi della mia vita quando eravamo tutti d'accordo sul fatto che se provi a prendere i frutti del cristianesimo senza le sue radici, i frutti appassiranno. E non torneranno più se non coltiverai le radici.

“Ma non dobbiamo professare la fede cristiana e andare in chiesa semplicemente perché vogliamo riforme sociali e benefici o un migliore standard di comportamento; ma poiché accettiamo la santità della vita, la responsabilità che viene dalla libertà e dal supremo sacrificio di Cristo, espresse così bene nell'inno:

“ ‘Quando osservo la meravigliosa Croce, sulla quale è morto il Principe della gloria, le più grandi ricchezze son pari a nulla, e getto disprezzo sul mio orgoglio’ ”.11

Sommario

  • Gli ateopati spesso disprezzano la Bibbia, specialmente il suo resoconto della creazione. Eppure …
  • La scienza richiede certi presupposti per funzionare, e questi si trovano nella Bibbia.
  • L'Europa nel Medioevo, con la sua visione generale del mondo cristiano, ha fatto grandi progressi nella scienza e nella tecnologia.
  • La Riforma, con la sua enfasi sull'autorità della Scrittura e una comprensione storico-grammaticale, ha fatto compiere un grande balzo in avanti alla scienza per via che tali metodi sono stati introdotti nello studio della natura.
  • Credere in un letterale primo uomo Adamo e la sua caduta ispirarono la scienza come mezzo per riscoprire le conoscenze che Adamo aveva prima della Caduta.
  • È inutile aspettarsi continui frutti dell'impresa scientifica mentre minano le radici nel cristianesimo biblico.

Riferimenti

  1. Il misoteista Richard Dawkins definisce spesso la religione teosofica un “virus della mente”, il che lo renderebbe una sorta di malattia o patologia, e i genitori che lo insegnano ai loro figli sono, secondo Dawkins, presumibilmente praticanti di abusi mentali sui minori. Ma usando il tipo di criterio che applica Dawkins ci si chiede se anche il suo antiteismo fanatico sia una patologia mentale - da qui, “ateopata”. Torna al testo.
  2. Eiseley, L., Darwin’s Century: Evolution and the Men who Discovered It, Doubleday, Anchor, New York, 1961. Torna al testo.
  3. Stark, R., For the Glory of God: How monotheism led to reformations, science, witch-hunts and the end of slavery, Princeton University Press, 2003; vedi anche review Williams A., The biblical origins of science, Journal of Creation 18(2):49–52, 2004; creation.com/stark. Torna al testo.
  4. Sarfati, J., Why does science work at all? Creation 31(3):12–14, 2009. /creation.com/science-biblical-presuppositions Torna al testo.
  5. Carroll, V., and Shiflett, D., Christianity on Trial: Arguments Against Anti-Religious Bigotry, ch. 3, Encounter Books, 2001; vedi review di Hardaway, B. and Sarfati, J., Countering Christophobia, Journal of Creation 18(3):28–30, 2004; creation.com/trial. Torna al testo.
  6. Vedi Hannam, J., God’s Philosophers: How the Medieval World Laid the Foundations of Modern Science, 2007; jameshannam.com/Godsphilosophers.pdf. Torna al testo.
  7. Harrison, P., The Bible, Protestantism and the rise of natural science, Cambridge University Press, 2001; vedi review di Weinberger, L., Reading the Bible and understanding nature, J. Creation 23(3):21–24, 2009 (in stampa) /creation.com/review-harrison-bible-protestantism-natural-science. Torna al testo.
  8. Harrison, P., The Bible and the rise of science, Australasian Science 23(3):14–15, 2002. Torna al testo.
  9. Snobelen, S., Isaac Newton and Apocalypse Now: a response to Tom Harpur’s “Newton’s strange bedfellows”; Una versione più lunga della lettera pubblicata su Toronto Star, 26 Febbraio 2004; isaacnewton.ca/media/Reply_to_Tom_Harpur-Feb_26.pdf. Torna al testo.
  10. Harrison, P., The Fall of Man and the Foundations of Science, Cambridge University Press, 2007, introduction. Torna al testo.
  11. Thatcher, M., Christianity and Wealth, Discorso all'Assemblea Generale della Chiesa di Scozia, 21 maggio 1988. Torna al testo.

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