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L’origine della coscienza umana

di 
tradotto da Elena “Lidia” Santoro

Pubblicato: 12 luglio 2018 (GMT+10)
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L’idea di Robert Fludd della coscienza umana (un dottore del diciasettesimo secolo)

Un recente sondaggio della Newman University, Birmingham, è molto rivelatore.1 Un ateo su cinque nel Regno Unito e uno su tre atei canadesi sono solidali o addirittura fortemente d’accordo con l’affermazione: “I processi evolutivi non possono spiegare l’esistenza della coscienza umana”. Non sono i soli. Nel suo libro, Mente e Cosmo, il filosofo professor Thomas Nagel sostiene che il processo darwiniano non potrebbe produrre coscienza.2 (Essendo ateo, tuttavia, si aggrappa ancora alla convinzione che alcuni processi naturali non ancora scoperti ne abbiano dato origine!)

I computer e le macchine intelligenti potrebbero essere dei calcolatori molto veloci ma, in definitiva, elaborano solo informazioni e prendono decisioni determinate da un programma, seguono le istruzioni alla cieca. Al contrario, gli esseri umani sono coscienti, avendo una mente che è consapevole sia di sé stessa che del suo ambiente. Abbiamo percezioni, pensieri, sentimenti e credenze e facciamo scelte basate su di esse.

Secondo il Dizionario Internazionale di Psicologia del professor Stuart Sutherland:

“La coscienza è un fenomeno affascinante ma elusivo; è impossibile specificare cosa sia, cosa faccia o perché si sia evoluta. Non è stato scritto, al riguardo, nulla che valga la pena di essere letto.”3

Lo scienziato cognitivo, il professor Jerry Fodor, sarebbe d’accordo. Scrisse:

“Nessuno ha la minima idea di come qualcosa di materiale possa essere cosciente. Nessuno sa nemmeno come sarebbe avere la minima idea di come qualsiasi cosa materiale possa essere cosciente.”4

È appropriato che Sutherland e Fodor esprimano questi sentimenti poiché sembrerebbe impossibile per le reazioni chimiche nel cervello, per quanto complesse, dare origine a qualcosa di più sofisticato di un computer. Il professor Colin McGinn, filosofo, si chiede: “Come potrebbe l’aggregazione di milioni di neuroni individualmente insenzienti generare consapevolezza soggettiva?”.5 La risposta è che non c’è assolutamente motivo di credere che possano farlo.

Solo un’illusione?

Gli atei a volte sostengono che la coscienza sia semplicemente un’illusione. Lo scienziato cognitivo professor Daniel Dennett è uno di questi. Ha scritto: “Siamo robot, fatti di robot, fatti di robot”. Le nostre cellule cerebrali, dice, sono semplicemente robot che rispondono a segnali chimici. Le proteine motorie che creano sono robot. E così via.6 Ma, poiché nessuna scienza lo ha mai dimostrato, non è altro che un’affermazione della visione del mondo materialistica atea di Dennett (vedi Consciousness is not an emergent property of matter). In effetti, egli piuttosto si da la zappa sui piedi affermando che “la coscienza umana è solo l’ultimo mistero sopravvissuto”.7 Come può parlare con autorità di qualcosa che riconosce di non capire?

La professoressa Susan Blackmore sostiene anche che la coscienza è un’illusione, ma la sua ammissione: “Non possiamo nemmeno cominciare a spiegare la coscienza” rende anche la sua visione del tutto non scientifica.8 Come può conoscere la natura o l’origine di qualcosa che non può spiegare?

Realtà contorta

L’ateismo richiede ai suoi sostenitori che pensino e agiscano costantemente in modi contrari a ciò che sembra essere ovvio. Secondo Francis Crick, il co-scopritore della struttura del DNA: “I biologi devono costantemente tenere a mente che ciò che vedono non fu progettato, ma piuttosto evoluto”.9 La natura sembra essere progettata; ma, dice, dovremmo vederla come se non lo fosse. Le macchine biologiche sembrano essere irriducibilmente complesse; ma Richard Dawkins ci dice che dovremmo credere che non lo siano. Sembriamo esseri coscienti; ma gli atei ci dicono che questa è solo un’illusione. Abbiamo tutti la sensazione di essere responsabili delle nostre azioni; ma, ci viene detto che non è così e, in realtà, le nostre “scelte morali” sono semplicemente determinate dalla chimica cerebrale.

Vera realtà

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Come al solito, i fatti noti si adattano al racconto biblico della creazione molto meglio di quanto non si adattino alla storia dell’evoluzione. Anche i filosofi laici riconoscono che la coscienza sembra trascendere la scienza e le spiegazioni naturalistiche.10 Non solo non possono spiegarla, ma non possono nemmeno definirla. Al contrario, la Bibbia fornisce un quadro del tutto soddisfacente su cui costruire una comprensione della natura umana.

Secondo la Bibbia, siamo molto più di un corpo, un meccanismo biochimico. Quando siamo stati creati ci è stata data un’anima immateriale e una natura spirituale (Genesi 1:27; 2:7). Prima della Caduta (Genesi 3), le nostre azioni (le attività del corpo) sarebbero state interamente sotto il controllo di questo aspetto immateriale del nostro essere. Ora, a causa del peccato, combattiamo contro i desideri della carne e possiamo essere dominati da dipendenze e concupiscenze.

La buona notizia, tuttavia, è che Cristo è morto affinché potessimo essere liberati. Anche in questa vita possiamo riguadagnare, in una certa misura, il controllo che Adamo ed Eva possedevano originariamente (Romani 6:6; 7:24-25). E, nella prossima vita, possederemo un’anima senza peccato conforme a quella del nostro salvatore, e un corpo senza peccato con cui Lo glorificheremo per l’eternità.

Riferimenti

  1. Hall, A., Results of major new survey on evolution, Comunicato stampa, Newman University, Birmingham, sciencereligionspectrum.org, 5 September 2017. Torna al testo.
  2. Nagel, T., Mente e Cosmo, Oxford University Press, Oxford, 2012. Torna al testo.
  3. Chalmers, D.J., La mente cosciente, Oxford University Press, Oxford, 1996. Torna al testo.
  4. Fodor, J.A., The big idea: can there be a science of mind? The Times Literary Supplement 4567:5–7, 1992. Torna al testo.
  5. McGinn, C., Can we solve the mind-body problem? In O’Connor, T. and Robb, D., eds, Philosophy of Mind: Contemporary readings, Routledge, London, pp. 438–457, 2003. Torna al testo.
  6. Buckley, A., Is consciousness just an illusion? bbc.co.uk/news/science-environment-39482345, 4 April 2017. Torna al testo.
  7. Dennett, D., Consciousness Explained, Penguin Books, London, p. 21, 1991. Torna al testo.
  8. Blackmore, S., The grand Illusion: Why consciousness exists only when you look for it, New Scientist 2348:26–29, 22 June 2002. Torna al testo.
  9. Crick, F., What Mad Pursuit: A personal view of scientific discovery, Sloan Foundation Science, London, p. 138, 1988. Torna al testo.
  10. Tate, D., Consciousness: a problem for naturalism, Journal of Creation 21(1):29–32, April 2007. Return to text. Torna al testo.