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Cristianesimo vs Induismo

tradotto da Paolo Tallone – Creazionismo e Scienza

Devanagari-script
Il simbolo Om nella scrittura Devanagari è un mantra sacro nell’induismo.

R. dall’India scrive: “Ciao mi chiamo R. dall’India. Appartengo a una famiglia indù. Di recente ho visto tutti i vostri articoli sul creazionismo concernenti l’età della Terra, e mi ha fatto impazzire. Non sono in grado di concentrarmi sui miei studi e ho anche fatto ricerche sulle teorie del complotto e sul nuovo ordine mondiale. Anch’io sono diventato un credente, ma sono ancora confuso tra la mia religione e Cristo. Queste cose mi girano per la testa continuamente. Mi aiutate per favore? Ho anche mia madre e mia sorella di cui occuparmi”.

Shaun Doyle di CMI risponde:

Cara R.,

Grazie per aver scritto.

Per affrontare la tua confusione, dobbiamo chiederci: quali sono le differenze tra l’induismo e il cristianesimo? La cosa più importante da ricordare sul cristianesimo è che non è solo un’altra divinità da aggiungere a tutte le altre. Dio esige un’adorazione esclusiva; tutti gli altri “dei” sono falsi. Non hanno creato il mondo intero. Non gestiscono tutto. Non sanno tutto del passato, del presente e del futuro (Isaia 43:10, Giovanni 13:19). Non sono la fonte di ogni verità, bellezza e bontà. Il Dio Uno e Trino della Scrittura lo è. Inoltre, dobbiamo ricordare che il mondo è qualcosa che Dio ha creato, non è né identico a Dio, né è una parte di Dio. Quindi, non siamo né identici a Dio né parte di Dio. Per ulteriori informazioni su questi problemi, leggi gli articoli What’s wrong with Hindu pantheism? and Did God create time?

La maggior parte delle tradizioni della religione indiana sono ciò che in Occidente chiamiamo panteiste; affermano che Dio e il mondo sono identici. Ce ne sono alcune che sono panenteiste1 e altre persino teiste (qual è il miglior contesto metafisico per la reincarnazione?). In questo modo, non c’è distinzione definitiva tra te e me, tra te e il computer su cui hai digitato il tuo commento, o tra te e qualche pianeta in una galassia lontana miliardi di anni luce da noi. Tutto alla fine si riduce a una sola cosa. Questa è la forza fondamentale della famosa frase sanscrita Tat Tvam Asi, tradotta come “tu sei quello”. La forza di quella frase è dissolvere la distinzione tra te e qualunque cosa tu percepisca.

Le tradizioni teistiche come il cristianesimo rifiutano il panteismo. Esse affermano: “tu non sei quello”. Non sei identico a ciò che percepisci. Quando percepisci qualcosa di diverso da te stesso, stai percependo qualcosa che è veramente distinto da te. Per ulteriori informazioni su questo tema, leggi gli articoli: Biology, purpose, and pantheism, Is the universe a simulation?, e Design argument: Usefulness of math in science.

Il panteismo dissolve anche la distinzione tra il bene e il male. Se tutto è uno, allora non c’è una vera distinzione tra il bene e il male. In effetti, considera l’idea di doverti prendere cura di tua madre e tua sorella. È diversa dall’idea di trascurarle, non è vero? Ovviamente lo è! Dovresti prenderti cura della tua famiglia e non dovresti trascurarla. La prima affermazione è moralmente giusta, la seconda è moralmente sbagliata. La distinzione morale tra loro è reale. Ma se la distinzione morale è reale, allora il panteismo è falso, poiché nega le distinzioni morali (leggi: Can pantheism explain morality? And, the fight-or-flight response and the Fall).

La moralità rifiuta anche il politeismo (che potrebbe essere l’induismo “popolare” con cui hai più familiarità). Gli dei non possono dettare ciò che è giusto, dal momento che non sono d’accordo tra loro. Ma se seguono ciò che è giusto, allora qualcuno sopra di loro comanda ciò che è giusto. Questo è un dilemma a cui il politeismo non può sfuggire. Invece, ci dev’essere un unico standard di moralità. Ci dev’essere un “Dio degli dei” al quale tutte le altre “divinità” devono inchinarsi. Ma quello è proprio il Dio della Scrittura! (Leggi: Can we be good without God? and What is ‘good’? (Answering the Euthyphro Dilemma2)).

Tu non sei Dio, e Dio non sei tu. Piuttosto, sei stato da Lui creato. Potresti non essere Dio, ma sei amato da Dio, come tua madre e tua sorella lo sono. Nella Bibbia è scritto: Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16). Questo è il cuore della Buona Notizia di Gesù Cristo!

Ora, una parola sulle “teorie del complotto”. Non sono una buona cosa da seguire.Leggi Why CMI rejects ‘conspiracy’ theorizing.

Spero che questa risposta sia d’aiuto.
da Shaun Doyle
Creation Ministries International

Pubblicato l’11 Aprile 2023

Nota del traduttore

  1. Il panenteismo (dal greco πᾶν “tutto”, ἐν “in”, θεός “Dio”) è la posizione teologica che sostiene che Dio sia immanente nell’universo, ma che allo stesso tempo lo trascenda. Si distingue dal panteismo, che sostiene che Dio coincida invece con l’universo materiale. Nel panenteismo Dio è visto come il creatore e/o la forza animatrice dell’universo, che pervade il cosmo e di cui tutte le cose sono costituite. Questo concetto di Dio è strettamente associato con quello del Logos proposto dal filosofo greco Eraclito nel V secolo a.C.
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  2. Il dilemma di Eutifrone compare nel dialogo platonico Eutifrone, nel quale Socrate domanda a Eutifrone: «Il santo è caro agli dei perché è santo, o è santo perché è caro agli dei?».
    Il dilemma ha avuto un notevole effetto sul teismo filosofico delle religioni monoteiste, sebbene in una forma modificata: «Ciò che è moralmente giusto è comandato da Dio perché è moralmente giusto, o è moralmente giusto perché è comandato da Dio?». A partire dalla formulazione platonica originaria, questa domanda ha presentato un problema ad alcuni teisti (credenti), nonostante altri lo abbiano considerato un falso dilemma, e, ad oggi, continua a essere oggetto di discussione teologica e filosofica.
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