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L’enzima mutante plastica-degradante non supporta l’evoluzione

da  (Luominen.fi)
tradotto da Daniel Fantasia per Associazione Italiana Studi sulle Origini

Pubblicato: 3 Maggio 2018 (GMT+10)

Recentemente il giornale “The Guardian” ha pubblicato una notizia titolata “Gli scienziati hanno creato per caso un enzima mutante che mangia le bottiglie di plastica”.1 Cosa significa? I ricercatori hanno forse dimostrato l’evoluzione dai microbi ai microbiologi in laboratorio? No, non è questo il caso. La notizia è basata su un articolo del PNAS che titola “Caratterizzazione ed ingegnerizzazione di un poliesterase aromatico plastico-degradante” (enfasi aggiunto).2

Valutando la cosa più da vicino, questa ricerca, anche se interessante in sé, non offre realmente materiale nuovo per il dibattito creazione-evoluzione, ma conferma solo ciò che è già risaputo. L’ulteriore sviluppo artificiale di questo particolare enzima, “PETase”, prodotto dal batterio Ideonella sakaiensis recentemente scoperto, ci indica la progettazione intelligente degli scienziati, e non l’evoluzione.

Scienza contro “scienza”

Prima di tutto dobbiamo ricordare che la vera scienza si basa su esperimenti ripetibili svolti nel presente. Oltre alla ripetibilità, per uno scienziato è importante essere in grado di osservare i loro esperimenti e, se necessario, regolare i parametri dell’esperimento. Per questa ragione, la vera scienza basata su tali esperimenti è spesso chiamata scienza sperimentale. Dobbiamo ringraziare la scienza sperimentale (tra le altre cose) per aver innalzato lo standard di vita, per la tecnologia avanzata e per lo sviluppo dei trattamenti per le malattie.

In ogni caso non tutta la scienza è sperimentale. Ci sono degli eventi accaduti una sola volta nel passato che sono impossibili da riprodurre. La scienza degli eventi passati, la scienza delle origini, non ha alcun modo di osservare oggi cose che sono già accadute nel passato. La scienza delle origini che investiga sugli eventi accaduti una sola volta nel passato è tanto lontana dalla scienza sperimentale quanto l’est dall’ovest.

Dal momento che mancano l’osservazione diretta e la ripetizione, la visione globale di uno scienziato colora fortemente i risultati della scienza delle origini.

Per questa ragione, il mondo (ed internet!) è pieno di sciocchezze senza fine e senza senso sulle origini. Scienziati che osservano l’osso di uno stesso dinosauro arriveranno a risultati completamente diversi. Per esempio, vasi sanguigni trovate in un osso di dinosauro3,4 furono interpretate in modo completamente diverso a seconda della visione del mondo dello scienziato. Gli evoluzionisti stanno cercando di scoprire come i vasi sanguigni siano sopravvissuti per milioni di anni (violando così tutte le leggi della biochimica note). Allo stesso tempo, ricercatori che interpretano la scoperta alla luce della storia della Bibbia indicano che questa scoperta è probabilmente il risultato di una catastrofe d’acqua avvenuta 4500 anni fa.

Lo stesso osso, i stessi vasi sanguigni: due interpretazioni completamente diverse.

Notizia plastica – niente di nuovo sotto il sole

Oltra al fatto che questa notizia sull’enzima plastica-degradante riguarda primariamente il disegno intelligente, essa non implica veramente qualcosa senza precedenti. Ci sono altri organismi conosciuti per essere capaci di fare la stessa cosa.5 Si trovano nella natura enzimi in grado di distruggere composti fatti dall’uomo, ma generalmente in maniera molto lenta vista la loro non specificità. In questo caso l’organismo Ideonella sakaiensis, crescendo in laboratorio su una pellicola di PET [i.e. polyethylene terephthalate—una plastica comune Ed.] per diverse settimane, ha causato una degradazione significativa del PET.

Immagini provenienti dall’articolo di ricerca originale sulla scoperta del batterio trattato.612500-fig1

L’articolo di ricerca2 sul quale si basa questa notizia spiega la struttura dell’enzima e la mutazione che lo ha reso più efficacie nel distruggere la plastica. Questo è simile al caso iconico dell’enzima nylonase nylon-degradante, sul quale Ann Gauger scrisse molto, mostrando che esso non implicasse una reale evoluzione.7,8,9 Questo nuovo enzima plastica-degradante è allo stesso modo basato sulla marginale modificazione di un enzima esistente.10 Ripeto, le affermazioni sull’evoluzione sono più una montatura che sostanza, nonostante la scoperta sia interessante.

Quindi questa notizia fresca ha soltanto fornito ulteriori informazioni su una funzione esistente attraverso un paio di cambiamenti di aminoacidi – nessuna struttura nuova di zecca è stata creata, ma piuttosto è stata affinata una struttura esistente.

Questa situazione è analoga al modo in cui i processi produttivi esistenti, o anche software di computer, vengano ottimizzati dagli ingegneri per farli funzionare meglio. Nessuno in questo caso sosterrebbe il fatto che l’output originale si sia auto-generato da “processi naturali casuali”.

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Questa notizia non ha nulla a che fare con (l’immaginaria) evoluzione microbo – uomo. Questo richiederebbe un ammontare enorme di informazioni genetiche nuove e specifiche (specificate). L’ottimizzazione di una struttura esistente può essere considerata semplicemente come una pianificazione avanzata di un Saggio Creatore – l’organismo ebbe le informazioni necessarie per renderlo capace di affrontare cambiamenti nell’ambiente.

Gli evoluzionisti sono costretti a credere che alcuni eventi casuali senza senso con un meccanismo sconosciuto abbiano generato enormi quantità di informazioni. La domanda è: come? Le “lettere” del codice del DNA non spiegano l’origine delle informazioni contenute nel DNA più di quanto le proprietà dell’inchiostro e della carta spieghino il contenuto di un libro, perciò non vi è alcun meccanismo a supporto dell’evoluzione.

Indubbiamente, i media presenteranno questa ricerca sull’enzima divora-plastica in termini di evoluzione fango-uomo, ma questo viene fatto senza tenere conto dei fatti. I fatti parlano a favore della Creazione.

Riconoscimenti

Grazie al professore emerito Matti Leisola e al Dr. Lasse Uotila (Dottore in Medicina e Chirurgia) per i loro consigli accademici per la stesura di questo articolo.

Note e referenze

  1. Carrington, D., Scientists accidentally create mutant enzyme that eats plastic bottles, The Guardian, theguardian.com/environment/2018/apr/16/scientists-accidentally-create-mutant-enzyme-that-eats-plastic-bottles, 17 April 2018. Torna al testo.
  2. Austin H.P. et al., Characterization and engineering of a plastic-degrading aromatic polyesterase, PNAS, 17 Aprile 2018, 201718804; pubblicato prima della stampa 17 Aprile 2018, doi: 10.1073/pnas.1718804115. Torna al testo.
  3. Cleland T. et al., Mass spectrometry and antibody-based characterization of blood vessels from Brachylophosaurus Canadensis, Journal of Proteome Research 14(12):5252–5262, 2015, doi:10.1021/acs.jproteome.5b00675. Anon., Researchers confirm original blood vessels in 80 million-year-old fossil, NC State News, news.ncsu.edu/2015/12/schweitzer-vessels, 1 December 2015, accessed 23 April 2018. Torna al testo.
  4. Vedere la sintesi delle scoperte su: Catchpoole D., Double-decade dinosaur disquiet, Creation 36(1):12–14, 2014; creation.com/dino-disquiet. Torna al testo.
  5. Yoshida et al., ref. 6, “There are currently few known examples of esterases, lipases, or cutinases that are capable of hydrolyzing PET.” Torna al testo.
  6. Yoshida S, et al., A bacterium that degrades and assimilates poly(ethylene terephthalate), Science 351:1196–1199, 2016. Torna al testo.
  7. Gauger A., The nylonase story: when imagination and facts collide, evolutionnews.org/2017/05/the-nylonase-story-when-imagination-and-facts-collide, 4 May 2017, accessed 19 April 2018. Torna al testo.
  8. Gauger A., The nylonase story: How unusual is that? evolutionnews.org/2017/05/the-nylonase-story-how-unusual-is-that, 5 May 2017, accessed 19 April 2018. Torna al testo.
  9. Gauger A., The nylonase story: The information enigma, evolutionnews.org/2017/05/the-nylonase-story-the-information-enigma, 8 May 2017, accessed 19 April 2018. Torna al testo.
  10. Gauger A., Adaptation in action yields a repurposed enzyme,evolutionnews.org/2018/04/adaptation-in-action-yields-a-repurposed-enzyme, 20 April 2018, accessed 23 April 2018. Torna al testo.