Explore
Also Available in:

La necessità di credere letteralmente ai sei giorni

by
traduzione di Angioi Ilaria

sunset

La maggior parte dei cristiani praticanti probabilmente non sa se credere davvero che Dio abbia creato ogni cosa letteralmente in sei giorni. Molti credono che non importi se ci sono voluti sei giorni o sei milioni di anni. Tuttavia, è vitale credere letteralmente ai sei giorni per più di una ragione. La principale è che permettere a questi giorni di essere considerati lunghi periodi di tempo mina le fondamenta del messaggio della Croce.

Perché la gente dubita dei giorni?

La ragione principale per dubitare che i giorni della creazione siano letteralmente giorni di 24 ore non ha niente a che fare con ciò che dice la Bibbia, ma viene da influenze esterne. Per esempio, molti credono che, poiché si suppone che gli scienziati abbiano dimostrato che la Terra esiste da miliardi di anni, allora i giorni della creazione non possono essere giorni normali.

La tomba vuota

Se permettiamo ai nostri figli di dubitare dei giorni della creazione quando il linguaggio è così chiaro, è probabile che essi allora dubitino nella nascita virginale di Cristo e della Resurrezione dai morti

Se le persone usano le Scritture per cercare di giustificare che i giorni sono lunghi periodi di tempo, di solito citano passi come 2 Pietro 3:8 (NR): … per il Signore un giorno è come mille anni …. A causa di ciò, pensano che i giorni possano essere mille anni, o forse anche milioni. Tuttavia, leggiamo il resto del versetto: … e mille anni sono come un giorno. Questo annulla la loro tesi! Il contesto di tale passo riguarda la Seconda Venuta del Signore Gesù Cristo. Questo particolare versetto ci dice che, con Dio, attendere un giorno è come attendere mille anni e attendere mille anni è come attendere un giorno, perché Dio è fuori dal tempo (non è limitato dai processi naturali e dal tempo). Ciò non ha assolutamente nulla a che vedere con il definire i giorni della creazione. Inoltre, il termine “giorno” esiste già ed è stato definito, ecco perché in 2 Pietro può essere paragonato a mille anni. Nel passo non c’è riferimento ai giorni della creazione.

Tutta la creazione restaurata… per cosa?

La Bibbia dice che ci sarà una restaurazione futura (Atti 3:21), senza più morte e sofferenza. Come potrebbero tutte le cose essere restaurate, in futuro, fino alla scomparsa di morte e sofferenza, a meno che anche l’inizio fosse libero da tali cose? L’intero messaggio del vangelo crolla se si permette la creazione del mondo in milioni di anni (con morte e sofferenza).

Cosa significa “giorno”?

Wikipedia T-rex skeleton
I fossili sono i resti di creature morte e piante seppellite dall’acqua

Molti fossili mostrano chiaramente una morte coerente con un “seppellimento” improvviso e catastrofico, a sostegno del resoconto biblico del diluvio universale.

Il termine ebraico per “giorno” in Genesi 1 è yôm. È importante capire che quasi tutte le parole possono avere due o più significati, a seconda del contesto. Ora dobbiamo capire il contesto in cui è stato usato questo termine in Genesi 1.*

Autorevoli dizionari di lingua ebraica, come il “Lessico” di Brown, Driver e Briggs, danno un certo numero di significati per il termine yôm, a seconda del contesto. Uno dei passi che citano per il significato di yôm quale giorno letterale è proprio Genesi 1. La ragione è ovvia: ogni volta che yôm è usato con un numero, o con la locuzione “sera e mattina”, ovunque nell’Antico Testamento significa sempre un normale giorno. In Genesi 1 per ciascuno dei sei giorni della creazione il termine ebraico yôm è usato con un numero e anche con la locuzione “sera e mattina”. Non c’è dubbio che lo scrittore stia enfatizzando il fatto che questi sono normali giorni.

E se i giorni fissero milioni di anni?

L’idea dei milioni di anni è nata dalla credenza che la documentazione fossile si sia sviluppata nel corso di un lungo periodo. Appena si accettano i milioni di anni, si accetta anche che la documentazione fossile sia vecchia milioni di anni. Questo crea un problema insormontabile riguardo al vangelo. La documentazione fossile consiste nella morte di miliardi di creature; anzi, è un documento di morte, malattia, sofferenza, crudeltà e brutalità. È una bruttissima documentazione.

parthenon
Un fondamento errato

L’apostolo Paolo fu addolorato nel trovare la città di Atene piena di idolatria (Atti 17:16). Quando notò l’altare “al dio sconosciuto”, colse l’occasione di dire ai filosofi che il loro dio sconosciuto è Dio Creatore, Signore del cielo e della terra.

La Bibbia, però, è irremovibile: morte, malattia e sofferenza sono venute al mondo a causa del peccato. Dio ha istituito la morte e il versamento del sangue a causa del peccato, cosicché l’uomo potesse essere redento. Appena i cristiani accettano morte, sofferenza e malattia innanzi al peccato, allora le intere fondamenta del messaggio della Croce e dell’Espiazione sono distrutte. La dottrina del peccato originale, allora, è minata in toto.

Se c’erano morte, malattia e sofferenza già prima che Adamo si ribellasse, allora cosa ha fatto il peccato al mondo? Cosa intende Paolo in Romani 8, quando dice che tutta la creazione geme ed è in travaglio a causa della maledizione? Come potrà essere restaurata ogni cosa in futuro fino alla scomparsa di morte e sofferenza, a meno che anche all’inizio non si fosse liberi da queste stesse cose? L’intero messaggio del vangelo decade se si accetta la creazione del mondo in milioni di anni.

Come dovremmo approcciare le Scritture?

Uno dei nostri problemi più grandi (anzi, è lo stesso problema che avevano Adamo ed Eva) è che tendiamo a partire da ciò che è fuori dalla Parola di Dio per poi andare a ciò che Dio ha scritto nella Bibbia (o, nel caso di Adamo, a ciò che Dio gli disse in modo diretto) per provare a interpretarla sulla base delle nostre idee. Questo è davvero il motivo principale per cui la maggior parte della gente si interroga sui giorni della creazione.

cartoon of garden of Eden on top of layers of rock filled with fossil bones
C’erano morte, dolore e sofferenza prima del peccato di Adamo ed Eva?

Alla fine della settimana della creazione, Dio chiamò ogni cosa che aveva fatto “molto buona”. Questa è una prova evidente che va contro l’idea che lunghi periodi di sofferenza e morte esistessero prima del primo uomo, Adamo, e della prima donna, Eva.

Abbiamo bisogno di capire che la Bibbia è Parola di Dio. E poiché è la Parola ispirata del Creatore infinito, Dio, allora si deve auto-autenticare e auto-attestare. Perciò dovremmo sempre partire da ciò che dice la Parola di Dio, a prescindere dalle idee che provengono dall’esterno. Solo la Parola di Dio è infallibile.

Se permettiamo ai nostri figli di accettare l’eventualità che possiamo dubitare dei giorni della creazione quando il linguaggio è così chiaro, allora stiamo insegnando loro un particolare approccio a tutte le Scritture. Perché allora non dovrebbero iniziare a dubitare che la nascita virginale di Cristo significhi realmente la nascita da una vergine? Perché non dovrebbero iniziare a dubitare che la Resurrezione significhi realmente il risorgere dai morti?

In realtà ci sono molti teologi che dubitano di queste stesse cose, poiché sono giunti a non credere alle semplici parole della Scrittura scritte nel libro della creazione, la Genesi.

Perché a Dio occorsero sei giorni?

Se ci si pensa, un Dio Creatore infinito potrebbe aver creato ogni cosa in un tempo pari a zero. Perché, allora, gli occorsero addirittura sei giorni? La risposta si trova in Esodo 20:11. Qui troviamo che Dio ci dice che lo ha fatto deliberatamente, riposandosi il sesto giorno, affinché fosse un modello per l’uomo (ecco l’origine dei sette giorni della settimana). La settimana non ha basi che ne giustifichino l’esistenza oltre alla Scrittura. Se si crede che i giorni della creazione siano lunghi periodi di tempo, allora la settimana perde ogni significato.

La Bibbia ci dice che Adamo fu creato il sesto giorno. Se avesse vissuto fra il sesto e il settimo giorno, allora morì quando aveva 930 anni; e se ciascuno di quei giorni equivalesse a mille o a un milione di anni, i problemi sarebbero ancora più grandi! Nel quarto giorno della creazione (Genesi 1:14–19) viene fatto il paragone fra giorno e notte e fra giorni e anni. Se la parola “giorno” non significa un normale giorno, allora il paragone fra giorno e notte e fra giorni e anni diviene insensato.

I giorni erano di 24 ore? Certamente sì! “… sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo bugiardo …” (Romani 3:4).

Ulteriori letture

Nota

  1. Per una discussione su alcuni usi di yôm nell’accezione dibattuta, vd. The Days of Creation: A Semantic Approach [I giorni della creazione: un approccio semantico], di James Stambaugh, Journal of Creation 5(1):70–78, 1991. Tornare al testo.

Helpful Resources

Refuting Compromise
by Dr Jonathan Sarfati
US $17.00
Soft cover
15 Reasons to Take Genesis as History
by Dr Don Batten, Dr Jonathan D Sarfati
US $4.00
Booklet